Il Borghese gentiluomo, in salsa pop.

Il Borghese gentiluomo, in salsa pop.

Commedia di Orlando Forioso, liberamente ispirata dall’opera di Moliere.

Création : Festival dei poeti di Nora – Sardegna – estate 2005

Pietro Giordano  Cesare Saliu

Signora Giordano, la moglie Lia Careddu

LUCILLA, la figlia Eleonora Giua

CLEONTE, innamorato di Lucilla Corrado Giannetti

DORIMENE, la marchesa Maria Grazia Sughi

DORANTE, il conte Luigi Tontoranelli

NICOLETTA, la cameriera Isella Orchis

Maestra di ballo russa Maria Grazia Bodio

COVIELLO, amico di Cleonte Marco Spiga

Scene e costumi Franco Bonetti

Musica da Lully a Raffaella Carrà

Regia  Orlando Forioso

Assistente alla regia Rosalba Ziccheddu

Una produzione Cooperativa Teatro di Sardegna in coproduzione con TeatrEuropa per il Festival della Notte dei Poeti di Nora 2006

Partendo dalla commedia con musiche di Moliere, e dai canovacci della Commedia dell’Arte, ai quali il gran drammaturgo francese si era rifatto per molte rappresentazioni sceniche, Orlando Forioso re-inventa uno spettacolo d’ambientazione moderna, che utilizza il testo di Moliere come punto di partenza e struttura drammaturgia per una versione attuale de IL BORGHESE GENTILUOMO. Il nuovo Signor Jourdain, o Giordano, è un pastore arricchitosi grazie alle speculazioni edilizie, ha venduto i suoi terreni per costruire casermoni. Ora vuole mettere la sua nuova ricchezza a frutto di una folgorante escalation nella società. Per fare questo si circonda di una serie di “new lookers”, creativi all’ultima moda, che gli insegnano a cantare, a ballare, a discutere di qualsiasi argomento politico, scientifico e filosofico. Questi geni dello spettacolo si riveleranno essere una banda di imbroglioni, pronti solo a spillargli più soldi possibili. L’illusione di entrare nel gran mondo dello spettacolo, appanna la ragione ed impedisce al Signor Giordano di vedere i guai nei quali sta incappando e la fortuna che sta sperperando. In più, questa sua follia non sta solo ridicolizzando lui, ma distruggendo l’intera sua famiglia. Moglie e figlia decidono di contrattaccare, e dopo una serie di imbrogli ed equivoci, il Signor Giordano, arrivato oramai ad essere diventato zimbello nelle mani della banda di esperti, si rende conto del caricaturale, grottesco e patetico personaggio che stava diventando, e rinsavisce. Un’apologia sui tempi che corrono, sulla società della comunicazione e della spersonalizzazione, e sui disastri dell’effimero. La collaborazione con il pittore e scenografo Franco Bonetti ha inteso sottolineare l’importanza dell’Arte figurativa nella messa in scena. Insieme abbiamo individuato nel delirante periodo della Pop Art il contraltare dell’epoca del Re Sole. Per il nostro protagonista avere la casa piena di enormi quadroni di un insieme indefinito di Dalì, Whorol e C. non è una scelta né di gusto, né di senso, ma solo di moda, di status simbol. Questo a marcare ancora di più lo stato d’animo di Giordano/Jourdain, e di tanti ancora oggi che vedono spesso solo la cornice e non comprendono il quadro.

Lo spettacolo è un format in collaborazione tra Corsica e Sardegna. Con due cast diversi ma stessi costumi, scene e impianto registico. Come si era già verificato per lo spettacolo Fantastica – La grammatica della fantasia.

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